Quell’estate di spese pazze in Versilia del boss Messina Denaro

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Nel 1993 prese in affitto una villa in Versilia. Da allora è il latitante più ricercato.

La Versilia e la bella vita in vacanza dei boss della mafia. Lo dicono i verbali, lo confermano le deposizioni. Nell’estate 1993 Matteo Messina Denaro il boss dei boss più ricercato d’Italia è in vacanza in una villa del Forte con il figlio e con lui ci sono i fratelli Graviano. È la stagione della mafia stragista e i boss di Brancaccio Giuseppe e Filippo Graviano saranno arrestati nel dicembre 1993 mentre Messina Denaro, detto Diabolik o ‘U’Sicco, da quell’avvistamento in Versilia sparisce nel nulla.Un fantasma. Anche ora è uccel di bosco. Giuseppe Graviano conferma: “Le nostre vacanze erano in Versilia, a Venezia o in Sardegna d’estate. A Courmayeur d’inverno ma ogni Carnevale eravamo a Viareggio perché ci piaceva troppo”. In Versilia ma anche a Viareggio arrivavano pure soldi e documenti. Il pentito Fabio Tranchina, ex autista dei boss, lo ha raccontato ai giudici.«Ho visto borsoni pieni di soldi, anche 10-20 milioni in contanti, solo per andare a fare shopping nei negozi di lusso a Forte dei Marmi e in Sardegna, e per puntate nei night-club”. Ma c’è anche una curiosità che riguarda la zona degli ex hangar del Carnevale di Viareggio. Qui un toscano di 45 anni con qualche precedente avrebbe ricevuto una valigetta con documenti da un siciliano residente in città e l’avrebbe portata a Palermo in auto per consegnarla ai boss.

E sono in molti a confermare che dopo l’operazione alla faccia per mutare le sembianze e ai polpastrelli per eludere la trappola delle impronte digitali Matteo Messina denaro sia tornato più volte in questi 25 anni a Viareggio e in Versilia e anche nella zona di Pisa (Cascina in particolare) dove aveva altri interessi.Anche un altro pentito Salvatore Baiardo ha parlato ai giudici nominando spesso la Versilia. I verbali davanti al pm di Firenze sono stati secretati ma i nomi che ha fatto non si limitano a Messina Denaro e ai Graviano. Che l’ultima vacanza dorata, almeno per i Graviano, sia stata trascorsa nell’estate 1993 lo conferma la deposizione anche questa segretata dell’agente immobiliare e del proprietario della villa che venne affittata.Di Messina Denaro si sanno alcuni aneddoti curiosi. Soffre un po’ di strabismo anche se con un intervento potrebbe aver corretto questo problema e infatti nel 1994 si fece registrare in una clinica oculistica spagnola a Barcellona proprio con il suo vero nome. Adora i dolci alla ricotta che in Versilia si faceva portare a casa, passa le ore a comporre puzzle e a pedalare sulla cyclette. Si sa anche che ha rinunciato a malincuore alle iniziali cucite sui polsini delle camicie, potenziale indizio sulla sua identità,A vent’anni Messina Denaro divenne il pupillo di Totò Riina. Era già un mafioso però riscuoteva l’indennità di disoccupazione dall’Inps, e se ne vantava. Andava in giro con una Porsche, si vestiva Armani, al polso aveva un Rolex Daytona.

Eppure che Forte dei Marmi fosse una meta che piaceva ai boss mafiosi lo si sapeva dall’anno prima, il 1992, quando venne confiscata una villa con un terreno per complessivi 2650 metri quadrati al boss Gianni Matranga. Per anni è stato un rudere inutilizzato e anche il progetto di realizzarci alloggi popolari è finito nel nulla.

https://www.lanazione.it/viareggio/cronaca/messina-denaro-1.8365509

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